Fin dalla sua prima comparsa lo stand dei vini tipici si è dimostrato un luogo molto interessante. Nato dalla passione per il vino di alcuni soci pro isola con dalla collaborazione di Gino Vivian, amico, collaboratore, cuoco ma soprattutto “oste”.
Dalla sua cantina sono uscite le prime proposte di vini particolari, che sostituivano il classico ed immancabile “vin da banco” presente lungo le tavolate della Festa. Passando le edizioni la collaborazione si è estesa all’Arci Gola ed altri più o meno esperti enologici. I tipi di vini, la loro raffinatezza i bouquet, gli aromi ecc.ecc. sono presenti e sempre più ricercati, ma non è questo che rende unico lo stand!. Per molti anni è stato uno dei posti più ambiti, fra tutti i collaboratori. A questo stand fanno riferimento tutte le persone che gravitano attorno alla festa: gli avventori per assaggiare le varie specialità, partendo con l’aperitivo delle 12, per poi magari passare ad un rosso con cui accompagnare l’arrosto; i cuochi e le persone di servizio per un bicchiere ristoratore dopo la lunga cottura dello spiedo o dopo le numerose scarpinate lungo la piazza…. Ma il momento in cui questo posto diventa leggendario e molto pericoloso è verso le 17 – 18 della sera quando si formano davanti al bancone dei piccoli gruppi di amici, conoscenti ed altro, dove se ti fermi per dieci minuti vieni salutato da amici, conoscenti che magari non vedevi dalla festa dell’anno precedente….e tutti fanno la stessa domanda: ” cosa bevito?”. In queste ore i baristi danno il massimo della loro disponibilità aprendo bottiglie, scaraffando, riempiendo bicchieri, lavando bicchieri e tenendo d’occhio le prime avvisaglie di “simie”. Capita spesso che il vino finisca e quindi veloce fuga da Faggin per un rifornimento di fortuna, ed intanto la festa continua con lo sfiolaggio del secondo giro di arrosti, con l’immancabile formaggio della Latteria e qualche fetta di torta “par supar sù”…. Verso sera i cuochi che hanno finito il loro lungo lavoro si fermano qui per un meritato ristoro e per i primi commenti sulla festa, sul tempo e sull’arrosto, arrivano anche le persone che servono in tavolata, i vari fac totum addetti a qual che capita e sempre pronti per le emergenze. La festa si avvia verso il termmine, una bottiglia per i musicisti!, ma lo stand del vino tiene duro, numerosi avventori: alcuni barcollanti altri intonano una canzone. Intanto si inizia a smontare le prime cosa, a raggruppare tavoli e panche, si chiudono gli ombrelloni e si smontano i girarrosti… ma c’è ancora un goccio di vino da bere!: “l’ultimo xe sempre stà fato!”. E così anche questa volta le ultime luci che si spengono sono quelle dello stand del vino che chiude anche questa Festa dello Spiedo!.
Un particolare ringraziamento alla Fraglia di San Rocco e a tutti i collaboratori che in tutti questi anni hanno organizzato, gestito rifornito lo stands del vino.
0