E’ stato politico e amministratore: prima sindaco di Isola Vicentina tra gli anni Cinquanta e Sessanta, poi consigliere provinciale, infine assessore regionale quando nel 1970 furono istituite le Regioni. Quando fù rieletto nel 1975 ottenne il maggior numero di preferenze di tutta la Regione.

E’ stato imprenditore: insieme ad altri giovani illuminati di Isola fondò, all’inizio degli anni Sessanta, la fornace “Capiterlina”, straordinario esempio di “public company” ante litteram, di “azienda di paese”, un’impresa entrata nel cuore e nella storia di Isola Vicentina.

E’ stato infine scrittore e uomo di cultura, autore di libri indimenticati e venduti come il pane in tutta la provincia:

Ma è stato sopratutto un amante del nostro paese , della sua gente, delle cose vere, essenziali, esponente più autentico della cosidetta “isolanità”

Illuminante e quanto mai attuale l’articolo che lui pubblicò per “Comunità Isolana” nel 1957: “Quando avremo realizzato le opere in cantiere, non potremo certo incoronarci di alloro, paghi delle belle strade, delle belle case e di quanto si sarà andato costruendo negli ultimi anni, credendo di aver fatto il nostro dovere. In realtá a ben poco condurranno le fatiche nostre, se l’anima della comunita’ non cesserá di essere come adesso chiusa alla comprensione dei valori umani… fino a quando ogni cittadino non si sentirà amministratore egli stesso, e perció chiamato a dare il suo contributo per il bene di tutti … il governo del Comune nel vero senso della parola sarà sempre impossibile. Siamo perció convinti che, piú che di opere pubbliche, Ia nostra gente, noi tutti abbisognamo di una salda preparazione alla vita pubblica, al costume democratico e alla vita comunitaria…“